ORIGINE
DEL MITO
Probabilmente la più bella saga mai apparsa nell'universo del fumetto
e dell'animazione giapponese. Una saga di tale successo da divenire fornace
di una interminabile serie televisiva, dai canoni stilistici e d'animazione
in continua mutazione e miglioramento, colpire l'industria della gadgettistica
con decine di CD musicali e prodotti di largo consumo di ogni genere, dai cerotti
al ramen istantaneo, e soprattutto di fare sognare e tenere in ansia migliaia
di appassionati in tutto il mondo. L'opera nasce dalla geniale mente di Akira
Toriyama nel 1987 e viene pubblicata su Jump Comics dalla più prestigiosa
casa editoriale nipponica: la Sueisha. Con all'attivo il demenziale 'Dr. Slump
e Arale', Akira Toriyama, appoggiato dal suo Bird Studio, incomincia a serializzare
questa nuova serie prendendo spunto forse più dal Conan di Miyazaki che
dalla leggenda cinese di Goku, il presuntuoso scimmiotto di pietra che aveva
già ispirato varie avventure animate nipponiche. Il tratto rotondeggiante
e il costante umorismo disarmante basato sull'ingenuità' del protagonista
unito alla sua 'super-forza' seguono la stessa linea delle fantastorie del Villaggio
Pinguino. E se Goku non fosse un gradasso ma un completo sprovveduto? Probabilmente
Akira Toriyama e' rimasto divertito da questo paradosso, e ha dato vita così
alla prima serie di una saga molto più lunga. Partita come parodia del
panorama nipponico dell'universo dei cartoni nipponici, dove il maestro di arti
marziali e' un pervertito donnaiolo, il misterioso predone un timidone, al posto
del saggio bonzo troviamo una ragazzina viziata, Dragonball andrà ben
oltre alle gag esilaranti che ruotano attorno alla ricerca delle magiche sfere
del drago, e i Tenkaichi Budokai, i tornei di arti marziali, non saranno solo
più il pretesto per dar vita alle più esilaranti scene di lotta
mai conosciute, ma saranno teatro di scontri decisivi. E così mentre
Goku cresce insieme agli amici e i nemici che incontra il fumetto cresce con
lui, e con il suo pubblico. Il tratto da sinuoso e rotondeggiante si fa piu'
aspro, geometrico e dettagliato, a tratti persino 'spigoloso'. Il fisico di
Goku si e' potenziato combattimento dopo combattimento, allenamento su allenamento,
e ha un po' abbandonato la sua spensieratezza, avendo come spada di damocle
più di una volta il destino del mondo. Lo stacco dalla precedente parte
della storia e' tale da rivoluzionare completamente il taglio della serie televisiva,
che diviene 'Dragonball Z', sebbene nel fumetto non avvenga una vera e propria
divisione. Lo scenario del mondo tracciato da Toriyama si allarga a dismisura,
toccando i regni ultraterreni e galassie lontane. Goku dovrà crescere
di pari passo con nemici sempre più potenti, in grado perfino di distruggere
mondi nel giro di pochi istanti, e così assistiamo a sue vere e proprie
'trasformazioni'. Il livello degli scontri sembra non toccare mai un limite.
E' così che, dopo la minaccia del terribile Cell, il nemico più
potente mai incontrato fino ad allora dai guerrieri Z, le redini del fumetto
passano a Gohan, il primo genito di Goku allevato da Piccolo, un demone suo
antico rivale. E in questa serie spicca ancora una volta la genialità
e il talento di Akira Toriyama, che ora ironizza perfino sui personaggi da lui
creati. L'autore e' riuscito a rendere i duri guerrieri dello Z protagonisti
di divertentissime situazioni, e a trasformare viceversa Satan, uno spaccone
opportunista che utilizza i media per spacciarsi per il vero salvatore del mondo,
in una figura di riflessione sulla natura dell'uomo di chapliniana memoria.
Ha ragione Dr. Slump nell'affermare che non esiste al mondo una persona più
geniale di lui se non Akira Toriyama! Quindi la saga si conclude con uno dei
migliori e più epici finali mai apparsi in una avventura disegnata. L'apice
della coralità. A salvare il mondo in fondo siamo anche noi, deboli esserucci
terrestri che però possono spartire con gli eroi la solidarietà
e un atto di fede e di coraggio. E qui si conclude il manga di Dragonball, dopo
più di dieci anni di tavole realizzate stoicamente dal nostro disegnatore
a molla. Ma ormai Dragonball e' diventato un business troppo grande per poter
essere fermato, quasi come Star Trek, che e' sopravvissuto egregiamente alla
morte di Gene Roddenberry. (Il suo nome vuole ugualmente dire Uccel di bosco,
non e' strano?) E' su questi presupposti che nasce Dragonball GT, dove il tutto
viene azzerato... e grazie ad un clamoroso malinteso Goku ritorna bambino...
All'inizio la saga doveva riacquistare i suoi tratti più umoristici...
ma il pubblico ha subito spinto i produttori a cambiare direzione, di modo tale
che a farla da padrone sono ancora scontri sempre più potenti. Molti
personaggi del passato vengono ripescati o riportati in vita, ma ciò
non deve essere visto come un reciclo di idee... e' stato dato semplicemente
al pubblico ciò che realmente desiderava, ed e' stato fatto nella maniera
più originale ed entusiasmante possibile, con una qualità nei
disegni e nelle animazioni riscontrabili fino a quel momento solo negli OAV,
e giustificando inoltre molti dei punti rimasti irrisolti in Dragonball Z. Uno
degli elementi che ha reso grande la saga di Dragonball, oltre alla coerenza
di una mondo che non infrange mai le proprie regole, sono stati i personaggi,
fra i migliori mai caratterizzati in un manga. Basti ricordare che Trunks, un
misterioso guerriero giunto dal futuro, colpì talmente tanto i cuori
dei fan nipponici da scalzare Nausica nelle classifiche dei personaggi più
amati che appare in Animage, che troneggiava al primo posto da otto anni. Akira
Toriama ha affidato il suo manga alla popolarità di personaggi che sono
tutti ugualmente comprimari, ed e' per questo che noi, a nostra volta, vi rimandiamo
a loro.